Presentazione mostra “Disegni/Drawings” di Raffaella Soffiantini a Firenze - 2022

L’idea di organizzare un’esposizione dei miei disegni è nata in Sicilia in occasione della mostra personale che si è tenuta a Monreale nel settembre 2022. La stessa è stata presentata a Firenze lo scorso 3 dicembre.

Il prof. Giampaolo Trotta ha curato entrambe le mostre italiane e ha pure elaborato il testo critico per il libro pubblicato nel luglio 2022.

Trascrizione della presentazione orale del Prof. Giampaolo Trotta in occasione dell’inaugurazione della mostra di Firenze nel dicembre 2022.

Raffaella Soffiantini ha iniziato a dedicarsi alla pittura nel 2017 e da lì in avanti non si è più fermata, spaziando dalla pittura anche al disegno, alla scultura, al mosaico, alla ceramica. Ha iniziato ad esporre in modo più organico e a farsi conoscere dal 2019.

A differenza dei dipinti su tela legati all’informale lirico e al gestuale segnico con riminescenze della grande tradizione italiana degli anni ’50 e ‘60, nel campo del disegno Raffaella ha seguito una via parallela che di prim’acchito può sembrare molto diversa dalla produzione su tela. In realtà però le motivazioni che stanno a monte sono sostanzialmente analoghe a quelle che la portano a dipingere su tela.

La sua pittura non si estingue in una pittura visiva, una pittura bella, o gradevole all’occhio, ma sottointesa vi è sempre una profonda concettualità.

Raffaella è una pittrice che nella gestualità del segno sottointende sempre una forte motivazione simbolica, allegorica di trasposizione a chi guarda l’opera, l’osservatore, di sentimenti, di sensazioni del proprio intimo. Si potrebbe chiaramente far ricadere i suoi disegni in quel filone di pittura freudiana e di ascendenza latamente freudiana che si è trasformata poi in quel simbolismo di significati che è la cosiddetta pittura concettuale moderna. Però “a differenza di arte concettuale che si trasforma nell’arte povera o in altri fenomeni, la concettualità espressa da Soffiantini si richiama a un gesto segnico del primo Nocevento, degli anni ‘10 e anni ‘20, il futurismo. A motivare la sua sensazione interna affinché essa estrinsechi le sue passioni, le sue emozioni, i suoi conflitti interiori, i suoi lati solari e i suoi lati oscuri, la luce e l’ombra, i momenti di tormento e di dolore esistenziale, li esplicita attraverso un segno mosso, movimentato, in una curva nervosa, in un disegnare sincopatico che è proprio del futurismo. Un futurismo che però si richiama a volte e ha tratti di un picassismo angoloso e spigoloso. Sostanzialmente accanto ai segni più o meno astratti  di Picasso dominati dai triangoli soprattutto, quindi dalle punte, dagli angoli acuti, Soffiantini sovrappone e fa dialogare questi elementi  di picassismo con elementi di vorticoso dinamismo nella gestualità del disegno, proprio tipici della pittura futurista, ad esempio di un Balla. Quindi ritroviamo ascendenze futuristiche di Balla e picassismi legati insieme in un disegno mosso da una necessità impellente e prepotente dell’anima, che non può essere trattenuta. Quando Raffaella sente il bisogno di creare, in un momento di gioia, di rabbia o di dolore (dal 17 al 19 essa ha avuto momenti drammatici nella sua esperienza di vita personale) , sente la necessità di farli riemergere nella propria pittura o nel disegno e di condividerlo, di dare questo patrimonio che ha in se stessa agli altri.”

Queste figure sincopate, violente, dinamiche, a volte spigolose e dure, a volte morbide, vanno a esprimere in forme esistenziali quella che è la sua anima. Forme apprentemente astratte ma che se guardiamo all’interno hanno ancora una reminescenza di figurativo.

Frammento di Autoritratto interiore

Autoritratto interiore con la lacrima che scende in modo surreale, lineamenti della psiche della mamma, cuore con elementi che si dilatano in nero che diventano un gabbiano in volo, ragnatele di mondi esceriani, che trovano sempre all’interno una motivazione psicologica che viene estrinsecata spesso dal titolo dell’opera stessa.

Quindi motivazioni esteticamente gradevoli, piene di colori vivi, forti, violenti, di forme tra il picassismo e il futurismo che però esplicitano una sensazione profonda esistenziale.

Non è piu la sicurezza nel futuro, nella dinamica del super uomo di quel futurismo combattente della prima guerra mondiale che poi aveva dato adito nel primo dopoguerra alle certezze del progresso umano, della velocità, dell’aereo (filone della pittura aerea nel secondo futurismo).

C’è invece un futurismo che non è più certo di se stesso come il futurismo storico, non è  dinamico e veloce alla ricerca delle umani sorti progressive ma è una meditazione su se stessa, è quasi un chiudersi su se stessa, per riflettere, un esistenzialismo che si apre a bagliori di speranza e di volo. È questo senso di luminosità che diventa eterea e che esce da lei stessa per volare negli spazi del mondo, e che porta - pur nel dramma, nella depressione alcune volte, pur nei momenti tremendi dell’esistenza, momenti particolarmente duri del mondo tutto in cui viviamo - speranza, di ottimismo, perché attraverso le sue opere vuole comunicare amore, quell’amore che è donazione di se stessi agli altri e quindi di condivisione. Questa è la motivazione profonda dei disegni di Raffaella, che nei prossimi anni spera di regalare nuove senzazioni attraverso le sue opere e di continuare a donare questo alfabeto infinito di sentimenti ed emozioni che stanno nello scrigno del suo cuore.

I disegni sono raffrontabili con elementi musicabili. Tutta la pittura, come del resto l’architettura è legata a rapporti armonici o dodecafonici molto simili a quelli che esistono nella musica. Alcune opere, così dinamiche, così sincopate, taglienti ma vorticose ricordano il jazz, ad esempio “Body and soul” del 1930.

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Commenti e recensioni del pubblico che ha visitato le mostre di Raffaella Soffiantini

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Metamorphoses: Una tavolozza cromatica che si tramuta in un etereo alfabeto emozionale.